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Congresso A.I.C.O. “Consapevolezza in Sala Operatoria integrazione di competenze e trasversali”

A cura di Vanessa Pierattini

Coniugare ed armonizzare le abilità tecniche infermieristiche con le competenze trasversali, come la comunicazione, la motivazione e l’empatia per favorire la consapevolezza del valore del prendersi cura nel lavoro di assistenza. Questo il leitmotiv del XVIII Congresso nazionale A.I.C.O. (Associazione italiana infermieri di camera operatoria), tenutosi a Lecce, dal 12 al 14 ottobre, sul tema “Consapevolezza in sala operatoria. Integrazione di competenze tecniche e trasversali”.

La tre giorni, articolata in cinque sessioni, ha  visto professionisti del settore analizzare e confrontarsi, tra focus teorici ed esperienze applicative, sull’importanza dell’essere infermieri consapevoli in sala operatoria. Una consapevolezza intesa quale costante esclusiva della conoscenza, che sia consapevolezza del rischio, delle proprie capacità di sapere, del proprio limite, ma anche del dolore. «Un’assistenza – spiega il presidente nazionale A.I.C.O., Salvatore Casaranoimprontata sulla qualità e sull’appropriatezza, un’assistenza personalizzata, che mette al centro del progetto di nursing la persona con i suoi bisogni di salute».

“Portfolio di competenze in sala operatoria”, “Soft skill: il valore aggiunto delle competenze trasversali in sala operatoria” e “Soft skill: studio e ricerca” gli argomenti affrontati nella seconda giornata, che ha visto relatori e partecipanti confrontarsi su  tematiche quali le sinergie tra professionisti dell’assistenza Anipio – Aniarti – A.i.c.o., la responsabilità infermieristica consapevole, la formazione intesa come indicatore di efficacia e di efficienza o ancora la competenza tecnica vista come valore aggiunto per il team. Ci si è, inoltre, interrogati sull’ALS come competenza soglia o valore aggiunto, analizzando la complessità chirurgica e la composizione dell’equipe operatoria.

Nell’ambito della sessione sul valore aggiunto delle  soft skill in sala operatoria, l’attenzione è stata posta sull’Handower quale espressione della continuità assistenziale e sulla sicurezza dello scenario operatorio, con un approfondimento della simulazione didattica di non technical skills in uno studio sperimentale in ambito di master per strumentisti di sala operatoria.

La sessione “Soft skill: studio e ricerca” ha affrontato l’ottimizzazione della comunicazione nell’Handover di sala operatoria con la metodologia SBAR (Situation, Background, Assessment, Recommendation) attraverso uno studio osservazionale sulla base di un’analisi di 738 check-list e gli Heroic Human Factors e Self Awareness come punti di partenza in Sala Operatoria per acquisire, sviluppare e allenare le Life and Non Technical Skills del Modello LaNTS. Sono stati inoltre trattati temi quali la collaborazione tra le associazioni infermieristiche nazionali, attraverso l’intervento del Gpain (Gruppo permanente delle associazioni infermieristiche nazionali), o ancora la resistenza agli antibiotici e la conseguenza per le sale operatorie, la “Smart surgery: la Tecnologia evolve la Chirurgia”, passando per l’efficacia e sicurezza degli strumenti chirurgici e per l’attività dei disinfettanti nei confronti di ceppi batterici multiresistenti di provenienza ospedaliera.

congresso aico

Una novità è stata l’introduzione della sessione sul Laboratorio didattico interattivo per studenti di infermieristica di sala operatoria con la partecipazione dell’Università dell’Insubria, VareseUniversità Cattolica del Sacro Cuore A. Gemelli, RomaUniversità Federico II, NapoliUniversità A. Moro, Bari. L’incontro, diretto da Giuseppe Salamanca, ha affrontato argomenti quali le suture, le suturatrici, il ventilatore automatico. Grazie alla partecipazione a questa sessione i discenti hanno avuto modo di confrontarsi approfondendo gli aspetti teorici, ponendo l’attenzione sull’importanza della formazione universitaria, ma soprattutto hanno potuto vivere esperienza diretta di tecniche e strumentazioni chirurgiche, guidati dai coordinatori didattici dei master. «Formarsi continuamente, soprattutto nell’ambito della strumentazione chirurgica, rappresenta – commenta Vincenzo Punzolo dell’Università Federico II di Napoli –  un’occasione di crescita professionale spendibile in ogni aspetto della nostra professione». Punzolo, discente  della precedente edizione del Master in “Strumentazione chirurgica mini-invasiva e robotica”, conseguito presso l’Università Federico II di Napoli e Coordinato dal Prof G.P. Ferulano, ha testimoniato la valenza dell’esperienza post-laurea. «Vivere la sala operatoria con una consapevolezza diversa e forte  dell’esperienza acquisita nella chirurgia mini-invasiva mi ha spinto e continua a spingermi a voler crescere professionalmente per essere sempre all’avanguardia.  – aggiunge Punzolo – È il secondo anno che ci ritroviamo a Lecce, l’anno scorso siamo stati  presso l’Azienda ospedaliera “Cardinale G. Panico” approfondendo come nella realtà pugliese venisse affrontata la check – list. Posso dire con certezza che il master ha rappresentato per me un’esperienza totalizzante, che mi ha aperto numerosi sbocchi occupazionali  e che è stata resa possibile dalla professionalità e dalla disponibilità dei docenti e dei tutor coinvolti e, non da ultimo, del coordinatore Salamida, sempre attento alle esigenze di tutti».

La terza ed ultima giornata è stata dedicata alle “Esperienze a confronto”. Gli addetti ai lavori hanno affrontato le novità per gli infermieri introdotte dalla Legge Gelli sulla responsabilità professionale ed ancora argomenti quali “Il Trapianto pediatrico, un percorso a misura di bambino in un ospedale per adulti”,“Corporeità e Advocacy nel Caring Peri-Operatorio Uniportal Video – AssistedThoracoscopicLobectomy: il ruolo dell’infermiere di sala operatoria”, “Il paziente candidato a Stomia: ruolo chiave di un processo educativo personalizzato”, “Asepsi Chirurgica lo stato dell’arte: la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico”

Una tre giorni che si è, dunque, posta come obiettivo quello di fornire gli strumenti operativi per un equilibrio, nel contesto di lavoro, tra le competenze trasversali e quelle tecnico-professionali specifiche, così da gestire il processo assistenziale comprendendo le criticità del paziente chirurgico al fine di migliorare l’approccio all’intervento stesso e diminuire i tempi di degenza. Così da gestire la comunicazione organizzativa, processo trasversale nel contesto lavorativo, mettendo in evidenza percorsi di cura scientificamente e tecnologicamente avanzati nel segno dell’innovazione organizzativa. «Consapevolezza, motivazione, empatia sono i principali ingredienti indicati nel XVIII Congresso nazionale A.I.C.O. con lo scopo – chiarisce Casarano – di migliorare la nostra vita lavorativa e sociale, di vedere con altri occhi il significato del nostro agire, di acquisire nuovi punti di vista e di “vivere” la nostra esperienza lavorativa con maggiore senso di responsabilità e con un pizzico di creatività. Quando una persona nella sua giornata lavorativa riesce ad essere realmente presente, a dare un contributo personale, a sentirsi soggetto utile e importante perché vede e sente quello che fa, allora siamo sulla buona strada per il successo del team, per il successo dell’Organizzazione, ma soprattutto per il successo ed il benessere della persona assistita».

Capo redattore: Vanessa Pierattini

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