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Teoria e tecniche di medicina narrativa

Direttore del Seminario: Dott.ssa Mariangela Mettifogo

medicina narrativaScopo

Il seminario “Teoria e Tecniche di Medicina Narrativa” ha lo scopo di trasmettere i fondamenti teorici e le tecniche applicative della narrazione nella relazione d’aiuto.

Ma, cos’è la Medicina Narrativa?

Il concetto di “Narrative Based Medicine” è nato verso la fine degli anni Novanta grazie al contributo di Rita Charon e Rachel Naomi Remen, nel tentativo di colmare i limiti della medicina fondata sull’evidenza e di superare una visione riduttiva della persona, spesso basata esclusivamente su dati clinici e strumentali: secondo Arthur W. Frank questa visione tende a cancellare la sofferenza dalla malattia, ad oggettivare e omologare gli individui, negando la loro esperienza individuale e personale.

L’approccio di tipo olistico sul quale si fonda la medicina narrativa, attribuisce importanza agli aspetti psicologici, sociali, ontologici, esistenziali della persona assistita con l’obiettivo di aiutarla a definire ed elaborare il vissuto di malattia, attraverso un processo di co-costruzione di senso che si realizza nella narrazione e nella relazione terapeutica.

La relazione diviene quindi un elemento fondamentale nel processo di cura: solo attraverso di essa possono essere raccolte le storie dei pazienti e delle persone per lui significative, divenendo strumento di conoscenza e al contempo di costruzione di nuovi significati su cui delineare insieme il percorso di cura più appropriato.

Perché conoscere e utilizzare la Medicina Narrativa?

Secondo la prospettiva costruttivista le persone, i gruppi, le culture creano e sostengono la loro comprensione e rappresentazione della realtà, attraverso la costruzione condivisa di storie (Molzahn et al., 2008). Affermare che le storie riflettano la percezione e la concezione che la persona ha degli eventi, ci permette di considerarle una finestra sul modo in cui essa comprende e attribuisce significato alle esperienze che sta vivendo. Per la persona malata si tratta di esperienze di sofferenza, che possono determinare molteplici e ripetute fratture della propria storia personale.

Prevedere un’apertura per lo storyng ed il ri-storyng, permette alle persone di dare un senso alla malattia e continuità alla propria storia di vitae trova nella dimensione spazio temporale che professionista e assistito condividono, luogo privilegiato di costruzione.

La Medicina Narrativa si propone di aiutare chi opera nella relazione di cura a riconoscere, assorbire, metabolizzare, interpretare ed essere “smossi” (to be moved) dalle storie dei pazienti; intende sviluppare nei professionisti capacità di attenzione, riflessione, rappresentazione e affiliazione con i pazienti e i colleghi, al fine di innalzare la qualità e l’efficacia delle cure.

Come acquisire competenza narrativa nella relazione d’aiuto?

La competenza narrativa necessaria per una relazione di cura efficace si traduca nella capacità di riconoscere, assorbire, interpretare e agire sulle storie e le situazioni difficili di altri. Le competenze comunicative, relazionali, pedagogiche, antropologiche e filosofiche richieste quindi ai professionisti possono realizzarsi attraverso molteplici strumenti di formazione, come l’autobiografia, la scrittura, la lettura, ma anche l’uso del cinema, della musica e delle arti figurative. Le diverse tecniche di narrazione, come la scrittura autobiografica, espressiva, creativa, riflessiva, che questo corso affronterà in modo teorico ed esperienziale, potranno essere adattate ed applicate ai diversi contesti operativi a garanzia di un approccio olistico centrato sulla persona e la sua individualità.

Seminari Holistic Care

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